Chiesa di San Quintino

Si narra che Lamberto I, conte di Lovanio, detto il Barbuto, nel 1015 abbia fatto costruire una cappella dedicata a San Quintino a seguito della sua visita all’omonima località francese dove sono conservate le spoglie di questo martire paleocristiano. Sebbene alcune fonti sostengano che già nel 1099 esistesse una cappella, la prima menzione attendibile della chiesa risale al 1222. Oggi, la chiesa di San Quintino si riconosce per il suo aspetto gotico, caratterizzato da un coro luminoso e da una linea slanciata con archi rampanti. Nella sua opera Lovanium, l'umanista Giulio Lipsio descrisse quella che fu chiesa parrocchiale e luogo di pellegrinaggio di San Quintino, come la più bella della città. San Quintino annoverava tra i suoi parrocchiani famiglie importanti, come  't Sestich e van Blehem, le quali nel corso degli anni hanno impreziosito gli interni della chiesa con numerose opere d’arte, tra cui l'enigmatico dipinto L'ultima cena di Jan Willems, un maestro rinascimentale dimenticato.