La residenza e il laboratorio originali della famiglia di editori Plantin-Moretus offrono un’esperienza unica da una prospettiva storica. Motivo per cui sono stati classificati come siti del Patrimonio Mondiale dell’Unesco. La storia del libro, della stampa e dello spirito imprenditoriale riecheggia nello scricchiolio del legno di quercia che ne arreda le stanze. Qui troverete le più antiche macchine da stampa del mondo e molto altro ancora…
Museo Plantijn-Moretus
Il museo narra trecento anni di storia familiare e imprenditoriale, attraverso le più antiche macchine da stampa del mondo, ritratti di famiglia dipinti dal pittore Peter Paul Rubens e l’originale carattere Garamond, immancabile in ogni computer. Le collezioni del Museo Plantin-Moretus sono estremamente variegate, sebbene siano tutte legate all’attività e alla vita familiare di Christoffel Plantijn e dei suoi successori, i Moretus. Vi troverete lastre per la stampa, presse, calchi, casse tipografiche, stampi e matrici, mobili, dipinti, stampe e disegni, ecc. Nella sala di lettura è possibile consultare gli archivi familiari e aziendali, riconosciuti dall’Unesco come Memoria del Mondo. Inoltre, la biblioteca custodisce più di 25.000 opere stampate prima del 1800 e circa 650 manoscritti. Nel deposito della Sala della Grafica Rubens e Tuymans si trovano l’uno accanto all’altro. La famiglia Plantin-Moretus, custodiva una ricca collezione di stampe dei migliori intagliatori di legno e calcografi che lavoravano per la loro tipografia. Ancora oggi il museo porta avanti questa tradizione e raccoglie opere d’arte di famosi artisti e giovani talenti grafici del passato e del presente. La collezione di stampe e disegni della Sala della Grafica offre una panoramica dei Maestri Fiamminghi antichi e moderni, da Rubens a Ensor, da Jordaens a Paul Joostens e René de Coninck.
Re etiope, Peter Paul Rubens
La storia dei Re Magi è fortemente intrecciata con quella della famiglia Moretus. Jan Moerentorf cambiò il proprio cognome in un’allusione latina, Moretus, come erano soliti fare gli umanisti. Egli si ispirò al rex Morus o re etiope. Come logo sceglie il motto latino ratione recta ovvero guidato da sani principi, come i Re Magi. Jan I Moretus chiamò i suoi tre figli più grandi proprio come i Re Magi, Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, nomi che ricorrono spesso nella storia della famiglia. Soprattutto il nome Baldassarre, dal nome del re etiope, riscuote successo tra i dirigenti della tipografia Plantin. Tra il 1630 e il 1633 Balthasar I Moretus commissionò all’amico Peter Paul Rubens una serie di dipinti tra cui i Re Magi. Nel ritratto il re etiope indossa una specie di turbante che ne incornicia il volto scuro e porta tra le mani il cofanetto contenente la mirra.
I Re Magi rimasero nella dimora della famiglia Plantijn fino al 1658. Non conosciamo con esattezza la data in cui furono ceduti. Sappiamo, comunque, che i tre ritratti rimasero insieme fino al 1881, data in cui i dipinti di Gaspare e Melchiorre furono trasferiti negli Stati Uniti, mentre il Re etiope rimase in Europa. Nel 2000 la città di Anversa è riuscita ad acquistarlo nuovamente per il Museo Plantin-Moretus. Ora, il Re etiope è esposto nel grande salone dei ritratti di famiglia, vicino ai numerosi Baldassarre che hanno preso il loro nome da questo re.
L’Adorazione dei Magi, Peter Paul Rubens e Theodoor Galle, Missale Romanum, 1613, Plantin-Moretus
Quando Balthasar I e suo fratello Jan II Moretus presero in mano le redini della casa editrice Plantin concepirono il progetto di rinnovare l’illustrazione delle opere liturgiche.
Nel 1613, rieditano il Missale Romanum. Per dare maggiore risalto alla prestigiosa opera e poiché alcune illustrazioni non erano più in uno stato ottimale, chiesero al loro amico Rubens di realizzare due nuove immagini: L’Adorazione dei Magi e L’Ascensione di Cristo. Rubens disegnò anche le due nuove cornici della pagina accanto. L’incisione e la stampa furono realizzate nel laboratorio di Theodoor Galle.
Dal 1613 Rubens realizza regolarmente illustrazioni per i Moretus. Egli disegna soprattutto per la tipografia Plantin e raramente lavora anche per altri editori. Grazie all’amicizia tra Balthasar I e Rubens, il nuovo libro barocco raggiunge tutti gli angoli del mondo.
Il libro è esposto nella sala 31, tra le opere religiose. Vi mostriamo una delle due immagini a colori, che vengono scambiate regolarmente per proteggerle dalla luce.
Informazioni pratiche
Accessibilità
- Il museo è accessibile solo al piano terra per le persone su sedia a rotelle