Museo Plantijn Moretus

Patrimonio Mondiale dell’Unesco

De gevel van het museum Plantijn-Moretus

La residenza e il laboratorio originali della famiglia di editori Plantin-Moretus offrono un’esperienza unica da una prospettiva storica. Motivo per cui sono stati classificati come siti del Patrimonio Mondiale dell’Unesco. La storia del libro, della stampa e dello spirito imprenditoriale riecheggia nello scricchiolio del legno di quercia che ne arreda le stanze. Qui troverete le più antiche macchine da stampa del mondo e molto altro ancora…

Museo Plantijn-Moretus

Il museo narra trecento anni di storia familiare e imprenditoriale, attraverso le più antiche macchine da stampa del mondo, ritratti di famiglia dipinti dal pittore Peter Paul Rubens e l’originale carattere Garamond, immancabile in ogni computer. Le collezioni del Museo Plantin-Moretus sono estremamente variegate, sebbene siano tutte legate all’attività e alla vita familiare di Christoffel Plantijn e dei suoi successori, i Moretus. Vi troverete lastre per la stampa, presse, calchi, casse tipografiche, stampi e matrici, mobili, dipinti, stampe e disegni, ecc. Nella sala di lettura è possibile consultare gli archivi familiari e aziendali, riconosciuti dall’Unesco come Memoria del Mondo. Inoltre, la biblioteca custodisce più di 25.000 opere stampate prima del 1800 e circa 650 manoscritti. Nel deposito della Sala della Grafica Rubens e Tuymans si trovano l’uno accanto all’altro. La famiglia Plantin-Moretus, custodiva una ricca collezione di stampe dei migliori intagliatori di legno e calcografi che lavoravano per la loro tipografia. Ancora oggi il museo porta avanti questa tradizione e raccoglie opere d’arte di famosi artisti e giovani talenti grafici del passato e del presente. La collezione di stampe e disegni della Sala della Grafica offre una panoramica dei Maestri Fiamminghi antichi e moderni, da Rubens a Ensor, da Jordaens a Paul Joostens e René de Coninck.  


 

 

Ritratto di Seneca morente, Peter Paul Rubens


Seneca visse a Roma nel I secolo d.C. ed entrò nelle grazie dell’imperatore Nerone. Quando quest’ultimo lo sospettò di congiura nei suoi confronti, lo costrinse al suicidio. Stoico e filosofo, la morale di Seneca era fondata sul concetto di fermezza ed equanimità, ideale che porterà avanti fino alla fine, sostenendo la famiglia e gli amici nell’imminenza della morte. Rubens ritrae qui il filosofo poco prima della sua morte. Seneca incarna l’esempio del mondo antico per  Balthasar I Moretus, Justus Lipsius e numerosi umanisti dell’epoca. Negli archivi si legge che nel 1613 Balthasar I Moretus commissionò al suo amico di gioventù Peter Paul Rubens un’intera serie di ritratti, tra cui quello di Seneca. Per lui, come per molti altri umanisti le opere letterarie e filosofiche di Seneca erano di grande importanza. Essi vedevano le loro idee e i loro principi espressi nella sua filosofia stoica. Tra tutti i ritratti di Rubens esposti nella dimora della famiglia Plantin, questo è senza dubbio il capolavoro.

 

Portret van stervende Seneca in bloot bovenlijf
Portret van een Ethiopische koning die een gouden kistje draagt

Re etiope, Peter Paul Rubens

La storia dei Re Magi è fortemente intrecciata con quella della famiglia Moretus. Jan Moerentorf cambiò il proprio cognome in un’allusione latina, Moretus, come erano soliti fare gli umanisti. Egli si ispirò al rex Morus o re etiope. Come logo sceglie il motto latino ratione recta ovvero guidato da sani principi, come i Re Magi. Jan I Moretus chiamò i suoi tre figli più grandi proprio come i Re Magi, Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, nomi che ricorrono spesso nella storia della famiglia. Soprattutto il nome Baldassarre, dal nome del re etiope, riscuote successo tra i dirigenti della tipografia Plantin. Tra il 1630 e il 1633 Balthasar I Moretus commissionò all’amico Peter Paul Rubens una serie di dipinti tra cui i Re Magi. Nel ritratto il re etiope indossa una specie di turbante che ne incornicia il volto scuro e porta tra le mani il cofanetto contenente la mirra. 
I Re Magi rimasero nella dimora della famiglia Plantijn fino al 1658. Non conosciamo con esattezza la data in cui furono ceduti. Sappiamo, comunque, che i tre ritratti rimasero insieme fino al 1881, data in cui i dipinti di Gaspare e Melchiorre furono trasferiti negli Stati Uniti, mentre il Re etiope rimase in Europa. Nel 2000 la città di Anversa è riuscita ad acquistarlo nuovamente per il Museo Plantin-Moretus. Ora, il Re etiope è esposto nel grande salone dei ritratti di famiglia, vicino ai numerosi Baldassarre che hanno preso il loro nome da questo re. 

Seneca, Opera, quae extant omnia, Ed. Justus Lipsius, 1632

Nel 1605 Jan I Moretus pubblica la prima edizione della raccolta di opere del filosofo romano Seneca, opera della vita dell’umanista e amico di famiglia Justus Lipsius. Edizioni di lusso come questo capolavoro richiedevano illustrazioni e un’estetica della migliore qualità. Per la riedizione del 1615 Balthasar I Moretus decise di commissionare alcune illustrazioni a Rubens. Nella sua prefazione, Balthasar I fornisce ulteriori spiegazioni sulle nuove illustrazioni. Rubens realizzò  Il ritratto di Seneca basandosi su un busto di marmo che egli stesso aveva portato da Roma e che conservava nella sua ricca collezione d’arte. Per l’illustrazione La morte di Seneca, si ispirò al cardinale Borghese di Roma.
Questo splendido libro è esposto nella sala 3, ovvero la sala dei ritratti di famiglia. Qui viene esposta la riedizione del 1632. Il busto che servì da modello si trova nella sala 11, nel dipinto I 4 filosofi, una copia anonima di Rubens. Il pittore riservò al busto un posto nell’angolo in alto a destra. 

Buste van Seneca in zijn boek
De Aanbidding der Wijzen op een zwart wit prent

L’Adorazione dei Magi, Peter Paul Rubens e Theodoor Galle, Missale Romanum, 1613, Plantin-Moretus

Quando Balthasar I e suo fratello Jan II Moretus presero in mano le redini della casa editrice Plantin concepirono il progetto di rinnovare l’illustrazione delle opere liturgiche.
Nel 1613, rieditano il Missale Romanum. Per dare maggiore risalto alla prestigiosa opera e poiché alcune illustrazioni non erano più in uno stato ottimale, chiesero al loro amico Rubens di realizzare due nuove immagini:  L’Adorazione dei Magi e L’Ascensione di Cristo. Rubens disegnò anche le due nuove cornici della pagina accanto. L’incisione e la stampa furono realizzate nel laboratorio di Theodoor Galle. 
Dal 1613 Rubens realizza regolarmente illustrazioni per i Moretus. Egli disegna soprattutto per la tipografia Plantin e raramente lavora anche per altri editori. Grazie all’amicizia tra Balthasar I e Rubens, il nuovo libro barocco raggiunge tutti gli angoli del mondo.
Il libro è esposto nella sala 31, tra le opere religiose. Vi mostriamo una delle due immagini a colori, che vengono scambiate regolarmente per proteggerle dalla luce.

Labor et Constantia, Theodoor Boeyermans

Nel 2019 il Museo Plantin-Moretus ha acquisito uno schizzo a olio su tela di un pittore anonimo. Successivamente, quest’opera è stata attribuita all’artista di Anversa del XVII secolo Theodoor Boeyermans. L’iconografia rimanda al motto della tipografia e casa editrice Plantin-Moretus: Labore (Ercole che tira la pressa sulla destra) e Constantia (seduta ai suoi piedi con il compasso in mano). Si tratta di una glorificazione dell’Officina Plantiniana, dimora della famiglia Plantin-Moretus. Il pittore ha utilizzato un’allegoria, un genere pittorico molto diffuso nel XVI e XVII secolo, in cui le divinità greche o romane raffigurano concetti astratti. È probabile che questo disegno di Boeyermans intenda enfatizzare il ruolo dei Moretus nella storia dell’editoria e della tipografia. 

Allegorie

Informazioni pratiche

Indirizzo

Vrijdagmarkt 22
2000 Antwerpen
Belgio
Visualizza le indicazioni

Orari di apertura

•    da martedì a domenica
•    dalle 10:00 alle 17:00 o dalle 10:00 alle 17:00

Accessibilità

  •    Il museo è accessibile solo al piano terra per le persone su sedia a rotelle

Informazioni utili

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