Un sito che trasuda storia e cultura. Una visita alla straordinaria collezione del Castello di Bornem offre uno spaccato della vita di un tempo all’interno e intorno al castello.
Castello di Bornem
Su un antico braccio della Schelda, immerso nel verde, sorge un vero maniero fiabesco: il Castello Marnix de Sainte Aldegonde o Castello di Bornem. Già solo la strada di accesso, un viale lungo centinaia di metri costeggiato da imponenti filari di alberi, risveglia l’immaginazione. Il castello sorge in uno stupendo parco giardino. L’edificio, con un ponte di accesso, casette di guardia, torrette e fossato, sembra uscito da una fiaba. È tutt’oggi la residenza di John II de Marnix, quattordicesimo conte di Bornem, nonché cinquantaquattresimo castellano. Una parte del castello è aperta al pubblico ed è dunque possibile passeggiare per le camere del XVIII secolo e ammirare la collezione d’arte con incisioni di maestri illustri come Pieter Bruegel il Vecchio. In uno dei corridoi si scopre la storia di Philips de Marnix de Sainte Aldegonde (1540-1598), antenato dell’attuale conte e braccio destro di Guglielmo d’Orange che in qualità di sindaco ebbe un ruolo importante nella caduta di Anversa nel 1585.
La sposa sporca o le nozze di Mopso e Nisa - attribuito a Pieter Bruegel il Vecchio
Pieter Bruegel il Vecchio nacque intorno al 1526. Intorno al 1551 divenne maestro libero nella corporazione di San Luca di Anversa. Dopo poco partì per l’Italia e al suo ritorno avviò una collaborazione con l’editore Hieronymus Cock (1518-1570). Rivelatosi uno dei più grandi pittori delle Fiandre, inizialmente la fama gli derivò dalle stampe. Nell’opera di Bruegel, la Sposa sporcao le nozze di Mopso e Nisa rappresenta un unicum. Inizialmente Bruegel aveva disegnato la composizione su un blocco di legno per farne poi un’incisione, cosa mai avvenuta. Dopo la morte di Bruegel, lo spirito imprenditoriale di Cock lo spinse a realizzarne una calcografia postuma nel 1570. La sposa sporca è una delle ultime stampe pubblicate da Hieronymus Cock. Rappresentava le nozze di Mopso e Nisa secondo una leggenda comica popolare. L’energico sposo Mopso con il suo cappello piumato solleva la lacera sposa Nisa. Alle spalle di Mopso un musicante accanto a un albero suona una pala da carbone e un coltello. Verso il tendone si dirige un ragazzino con un salvadanaio in mano. La storia viene dalla raccolta Bucoliche o Egloghe di Virgilio. La “sposa sporca” allude a una donna incinta prima del matrimonio. Una scena popolare in cui Bruegel mostra al meglio il suo talento per la tecnica e la composizione.
Antico gabinetto d’arte fiammingo
Nel XVII secolo, i gabinetti d’arte erano un’eccellente maniera per mostrare la propria ricchezza. Una moda che da Anversa fu esportata in tutto il mondo. I gabinetti erano imponenti mobili in cui oltre a titoli di valore e dipinti, venivano esposti e conservati gioielli, monete, tessuti, conchiglie, pietre e animali imbalsamati. Mostravano le meraviglie della natura accanto alle bellezze create dall’uomo e spesso nascondevano vani segreti per gli oggetti più importanti della collezione. L’esemplare conservato nel Castello di Bornem fu realizzato intorno al 1660 in ebano, guscio di tartaruga, avorio e bronzo dorato. Il nero con la finitura rossa e i meravigliosi dettagli conferiscono al gabinetto un aspetto di gran lusso.
La nobiltà dei Paesi Bassi chiede la grazia al duca d’Alba - Attribuito a Frans Francken I
Frans Francken (1542-1616) faceva parte di una famiglia di pittori, secondo figlio del meno noto Nicolaas Francken e fratello maggiore di Hieronymus Francken I e Ambrosius Francken. I tre fratelli furono rinomati artisti e anche il figlio di Frans, Frans Francken II, proseguì con successo la tradizione pittorica della famiglia. Frans Francken I completò la sua formazione nell’atelier di Frans Floris I e nel 1567 divenne maestro pittore. Fu uno dei più importanti pittori di Anversa durante la Controriforma, la reazione cattolica alla riforma protestante, realizzando soprattutto grandi pali d’altare, la cui richiesta era molto forte dopo la furia iconoclasta del 1566. Nel dipinto La nobiltà dei Paesi Bassi chiede la grazia al duca d’Alba rappresenta un evento storico: non riuscendo la governatrice dei Paesi Bassi, Margherita di Parma, a tenere sotto controllo i disordini iconoclasti, il re di Spagna Filippo II inviò il duca d’Alba che istituì un regime del terrore e riportò l’ordine con il sangue. Nel dipinto si vede la nobiltà dei Paesi Bassi meridionali che si piega al brutale regime.
I membri de L’Antica balestra omaggiano il loro benefattore Godfried Snyders sul Grote Markt di Anversa (1643) - Attribuito a David Teniers II
Pittore, disegnatore e incisore: David Teniers II fu un artista eclettico. Allievo del padre, David Teniers il Vecchio, a Bruxelles fu pittore di corte presso i governatori spagnoli Leopoldo Guglielmo e Don Giovanni d’Austria. Lavorò anche per Filippo IV di Spagna, la regina Cristina di Svezia e per Guglielmo II d’Orange-Nassau. Nel 1663 fondò l’Accademia di Anversa. Oltre a paesaggi, ritratti e opere religiose, dipinse soprattutto pitture di genere, scene di vita quotidiana. I membri dell’Antica balestra omaggiano il loro benefattore Godfried Snyders sul Grote Markt di Anversa (1643) fu realizzato intorno al 1643. L’opera originale fa parte della collezione dell’Hermitage di San Pietroburgo, una seconda versione è esposta nel Castello di Bornem. Il dipinto raffigura gli arcieri e i balestrieri dell’Antica Balestra, una corporazione di arcieri di Anversa.
Informazioni pratiche
Accessibilità
- Accessibilità limitata per persone con disabilità.